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L'ora fatidica

Discorso di Paolo Boselli alla Camera dei deputati 

20 maggio 1915

… Di qui muoverà oggi il grido della concordia vittoriosa in nome dell’Italia e del Re; e il Paese seguirà questo grido, e quando per tutte le terre della Patria si darà ai venti la bandiera “Italia e Vittorio Emanuele”, tutto il popolo italiano avrà un solo volere e un solo cuore. Troppo lungamente al dolore delle genti italiane, divelte dall’Italia per le usurpazioni della forza e per lo strazio delle nazionalità, al dolore di quella gente supremamente italiana per i decreti della natura, per la perpetuità della lingua, per il genio del pensiero, per i vincoli della storia, troppo lungamente rispondemmo colla parola delle speranze;  e tempo è ormai di rispondere colla promessa della liberazione.  Sarà gloria di questa Camera, la prima eletta dal suffragio popolarmente esteso, l’aver voluto, coll’entusiasmo e con la sapienza degli ardimenti patriottici, il compimento dei destini nazionali e la difesa del diritto di nazionalità.                         Felice la gioventù italiana risorta alle fervide idealità! E noi vecchi benediciamo Iddio nella commozione di questi giorni, che così potentemente richiamano i giorni di Solferino, di Catalafimi e di Bezzecca, e a noi pare che tornino in quest’Aula gli spiriti grandi dei fattori della redenzione e dell’unità nazionale a salutare con noi i tanto invocati e sospirati eventi. E’ ventura nostra affidare le nostre deliberazioni ai soldati italiani, che sentono l’impazienza dei valorosi e la cui virtù agguaglia ogni cimento; affidare le nostre deliberazioni ai marinai italiani, più forti delle fortissime navi, i quali anelano dimostrare come nelle pieghe del vessillo tricolore rifulga ancora e sempre la insegna vittoriosa di San Marco e di San Giorgio.                                             L’Esercito e l’Armata guardano al Re e ne traggono esempio di coraggio sereno, saldo, degno della sua stirpe, esempio di patriottismo italiano temprato al genio dei tempi e al sentimento della nazione. L’Esercito e l’Armata mirano al Campidoglio fulgente, mirano a Roma, nata a tutte le missioni della civiltà, a Roma , dove, dall’epopea sempre viva del Gianicolo alle tombe ispiratrici del Pantheon, risplende ed arde la fiamma sacra ed immortale dell’italianità, auspicatrice di secoli nuovi per tutte le genti civili!

Viva il Re! Viva l’Italia!